Rappresentazione di Prometeo amico dell'uomo, simbolo mitico ripreso più volte dagli antropologi.
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Ho ascoltato una conferenza del Prof. Polia circa un anno fa, rincontrato questo anno nel Museo Demo Antropologico qui a Leonessa ho approfittato per un colloquio intervista che ora leggerete di seguito.
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Facciamo subito una prima DOMANDA per avere un'idea di cosa bolle in pentola... Prof. L'UOMO E' FIGURA CENTRALE DELLA RICERCA ANTROPOLOGICA? Risposta: Si... l'uomo è sicuramente la ricerca centrale, della ricerca Antropologica. L'Antropologia è il nome di questa disciplina che non è una scienza, ma una disciplina umanistica per tutto quello che si riferisce all'uomo sotto l'aspetto culturale. Poi c'è l'Antropologia fisica, che studia il fisico per esempio... noi ci occupiamo di cultura. Poi ci sono varie branche, per esempio l'Antropologia Religiosa che si occupa di quella branca della cultura che è la Religione e cosi via... Ma l'Antropologia si dedica proprio allo studio dell'uomo in tutte le sue forme, in quanto creatore di cultura.
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Ecco... siamo entrati subito nel "rosso dell'uovo"come si dice quando si entra in un concetto, e questo ci mette di buon umore nel fare la prossima DOMANDA: COME SI CONNETTE O SI PUÒ CONNETTERE L'ANTROPOLOGIA PER L'AIUTO PER UN AMPLIAMENTO DELLA COSCIENZA DELL'UOMO. Cosi ci risponde il Professore, l'Antropologia studia il comportamento dell'essere umano, sono le nostre radici, e spesso lo studio per un confronto sincero con culture diverse dalle nostre, che consideriamo magari primitive o avversarie...che però hanno dei punti in comune con noi, ma che si distinguono nel fare le cose in un modo diverso. Omero diceva che chi ha molto viaggiato è quello che conosce di più, ma siccome ora non tutti possono viaggiare... l'Antropologo quindi deve avere e conoscere sempre il "polso" delle varie culture. L'Antropologia dovrebbe aiutare, dovrebbe... aiutare sempre l'essere umano, a non cadere in quei difetti in cui normalmente cade, nel corso della sua storia. Perché la lettura storica è un tipo di disciplina, ovvero la Interpretazione Antropologica della Storia scava nelle radici profonde culturali, nel perché succedono certi eventi... per esempio bellici, ecco.
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Si comprende tutta la sostanza e la bellezza, del lavoro di un Antropologo in questa risposta, ed anche la responsabilità nel mettere in evidenza fatti e cose che rispondono al dono di una scoperta, che sarà utile per l'uomo che ne viene a conoscenza, perché sappiamo che il caso non esiste. E questo ci mette in pista... per la prossima DOMANDA. LA RICERCA DI OGNI PASSAGGIO DELL'UOMO, DIVENTA UNA RICERCA ANTROPOLOGICA PER COMPRENDERE GLI ASPETTI METAFISICI DI QUELLO CHE L'UOMO PENSA SIA LA VITA. Si dice il Professore... l'uomo per natura sua diciamo... adesso... non tanto per usare un'immagine Agostiniana o Aristotelica, agisce e comprende vari piani dell'essere, quindi l'uomo ha diverse esigenze. Ha esigenze materiali alle quali sopperisce tramite le tecnologie, l'addomesticamento della natura, scoperte... ecc. Ma una volta sopperito alle esigenze materiali, non finisce li... l'uomo ha anche esigenze culturali, e per queste esigenze c'è la Religione, l'Etica, che permette di vivere consociati, altrimenti non c'è una società possibile, l'Arte la Filosofia, ecc. E questo fa si che l'uomo sia un essere poliedrico e quindi l'Antropologo studia in tutto quello che si riferisce alla trasformazione, sia dal punto di vista materiale e del mondo intorno a lui. Per esempio, un Indio dell'Amazzonia scava una canoa, fa una parte che è tecnologica che va documentata, ma mentre scava la canoa usando il fuoco per scavare il legno... canta determinate formule, dice determinate preghiere... quindi l'antropologo è necessario che intervenga per capire in questi due campi.
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Bella "l'immagine" dell'Indio che lavora, culture che sono ancora
intimamente legate a leggi che la natura offre,
e su questo basano la loro felicità.
Ma è in arrivo la prossima DOMANDA: l'Immanenza
e la Rappresentazione dell'uomo è materia di studio Antropologico, non
crede che le due cose sono necessariamente legate, che
esistono dei nessi importanti tipo alfabeti per una conoscenza
più intima del Visibile e dell'Invisibile...?
Certamente... ci risponde il Professore, la storia dell'Alfabeto è una storia
affascinante, l'alfabeto inizia come videogramma solamente in un secondo momento
esprime dei suoni.
L'Alfabeto è una delle grandi scoperte dell'umanità... ma attenzione a non
considerare come analfabeti o incivili o primitivi, come si usava dire, quelle civiltà che non usavano la scrittura.
I Celti per esempio avevano un loro alfabeto che si chiamava onu lo usavano pochissimo,
per i trattati usavano il Latino o la lingua Greca, e tutte
le istruzioni Religiose le trasmettevano oralmente,
non c'è un testo scritto.
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Spesso molte civiltà hanno avuto la loro Alba altre la avranno...
per conciliare sempre nuovi modi di vivere,
che si presentano all'orizzonte della evoluzione...
e questo ci porta alla prossima DOMANDA:
COME SI PUÒ AVERE O DARE UN'IDEA PIÙ PRECISA PER GLI ABITANTI DI
LEONESSA, IL MUSEO LO HA CREATO QUI A LEONESSA... IN
QUESTA SITUAZIONE DI QUESTA PIANURA DI MILLE METRI... QUINDI CHE
COSA C'È ANCORA DA SCOPRIRE...
Praticamente tutto, tutto... ci risponde prontamente il professore,
dal punto di vista antropologico i primi lavori su questa pianura li ha iniziati la
Scuola del Museo, noi della Scuola del Museo abbiamo
iniziato il recupero di tradizioni popolari, non semplicemente il ritrovo
di qualche aneddoto di qualche barzelletta o leggenda...di qualche stornello,
questo non basta, il materiale va reperito, va trascritto, va schedato, va analizzato va confrontato, va studiato dal punto di vista dialettologico e linguistico ecc.ecc.
e questo è un lavoro scientifico che possono fare persone qualificate.
Noi abbiamo iniziato questo lavoro, producendo anche alcuni libri
importanti su Leonessa.
A cosa serve il lavoro nostro di Antropologi, a cosa serve scrivere un libro,
perché tante persone che ci raccontano le cose non usano la scrittura per raccontare, usano la scrittura per la lista della spesa... sanno scrivere male, (adesso tutti sanno leggere e scrivere),
ma nessuno di questi sarebbe capace di mettere per iscritto un qualche cosa.
Quindi... l'antropologo cosa fa, trasforma una cultura Agrafa che si trasmette oralmente
e la trasforma in scritto.
In questo abbiamo una parte positiva, perché consegna al supporto cartaceo la cultura...
che dura più a lungo di una memoria della persona.
Ma c'è anche un lato negativo... ce lo insegna Platone... perché la scrittura non può
recuperare il tono della voce, le sfumature le gestualità... diciamo
quindi che la scrittura "cristallizza".
Però è un lavoro necessario da fare, lo affianchiamo anche con
l'Antropologia Visuale, certamente anche con i supporti magnetici, informatici.
Ovviamente questo è un passaggio delicatissimo tra la Civiltà Agrafa... che non
usava la scrittura, e anche se la conosceva non la usava,
era tutto orale.
Occorre quindi scavare nella memoria, cercare ritrovare e scrivere.
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La "tradizione orale da bocca ad orecchio" ancora è presente,
ancora viva, tuttavia con il tempo smetterà di esistere,
ma certamente l'uomo avrà altri sistemi per
avere sempre presente le proprie radici... che ci riporta alla
prossima DOMANDA:
UN ASPETTO UN PO' PERSONALE... Prof. QUESTO MUSEO CHE LEI HA CREATO
LO SENTE PIÙ SUO PERCHÉ MOLTE COSE LE COSTRUISCE CON LE SUE
MANI... OPPURE PENSA CHE POTEVA ESSERE DIVERSO.
Allora... poi dice, il Museo è andato oltre le mie aspettative, innanzi tutto per la volontà della passata amministrazione comunale per recuperare questo bellissimo
contenitore... per farlo diventare un Polo Culturale, e questo rimane nella storia di Leonessa come istituzione.
Direttore del Museo... significa essere il custode del patrimonio che viene
presentato nel Museo, il patrimonio nella moderna Antropologia si divide in grandi campi,
Patrimonio Materiale e Patrimonio Immateriale.
Il patrimonio materiale sono gli oggetti che vengono presentati nelle sale...
tutto il corredo museografico, ma questo corredo museografico è privo di anima,
e quindi va rivitalizzato con opportune didascalie, pubblicazioni, spiegazioni.
Per esempio quando prima si usava l'aratro, si dicevano certe preghiere, o prima di coricarsi
si dicevano alcune preghiere, che venivano trasmesse oralmente.
Usare l'aratro quindi privo di questa anima non dava l'effetto voluto dal contadino,
quando invece veniva animato come detto... il gioco era quello giusto.
E' importante questo museo che sento mio soprattutto perché la parte
più bella è "occultata" non si vede... ovvero sta scritta
nei cartellini che indicano i vari attrezzi... oggetti donati spontaneamente
da gente di Leonessa o da loro discendenti, che riguardano la
Cultura di Leonessa.
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Per l'antropologo gli oggetti "parlano" ed hanno quell'anima
con cui sono stati animati, oppure la si è persa.
In effetti anche per l'uomo, ci hanno insegnato, che è animato da una
energia che i più chiamano anima, e che si perderà
nel momento del trapasso per lasciare il corpo.
( oltre al Museo nel Chiostro di San Francesco, ci sono locali per molte manifestazioni della famosa Estate Leonessana, che tutti gli anni riscuote apprezzamenti sempre positivi, attualmente c'è una bella mostra di pittura da non perdere)
Andiamo alla prossima DOMANDA:
POSSIAMO CHIEDERE SE CE' QUALCUNO HA COSE ANTICHE O IDONEE
PER IL MUSEO, CHE VOGLIA DONARLE...?
Le cose che vengono donate diventano inalienabili, e vengono esposte prima di tutto
con il nome del donatore o della famiglia, come meglio gradiscono,
poi vengono restaurate esposte e inventariate, in un inventario che fa parte del
corredo Museografico della Regione, praticamente nessuna cosa può
essere venduta spostata o prestata... rimane tutto qui.
La parte del restauro è molto importante, perché il legno, le stoffe, il corno...ecc
sono deperibili, se non vengono restaurate ad arte
vanno perse.
Quindi questo Museo è proprio della gente di Leonessa...
dei "vecchi" di Leonessa e dei loro discendenti.
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DOMANDA:
CON LA SUA CULTURA professore, CON IL SUO MODO
DI VIVERE E DI CREDERE... PER LEI
COSA C'È DIETRO L'ANGOLO...
La soddisfazione del dovere compiuto, non c'è altro, fare un lavoro
del genere non è che uno fa carriera dirigendo il
Museo di Leonessa,
si fa un lavoro con competenza è vero per aiutare questa disciplina,
ma certo in primis si aiuta a conoscere il patrimonio culturale di Leonessa,
questo popolo della montagna è una tesserina del grande mosaico dell'Italia Centrale,
nel più grande mosaico della storia grandiosa dell'Italia, e nel più
grande mosaico della storia di Europa.
Leonessa ha una vocazione Europea, ovviamente molto prima che
venisse inventata la Comunità Europea.
Qui ci sono state immigrazioni Indo Europee, i Romani, gli Umbri, le orde di Goti e Ostrogoti e Visigoti... dopo la presa di Roma vennero i Longobardi, i Franchi, gli Svevi che
sono Germanici, gli Angioini, gli Aragonesi... fino all'ultimo Borbone...
Quindi noi siamo stati innervati naturalmente con l'Europa,
questo è accaduto anche per la felice posizione di Leonessa, che sta in un
altopiano crocevia, con una rete stradale che collega Leonessa con la
parte centrale dell'Italia, e con posti importanti.
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La prossima domanda viene spontanea...
QUINDI POSSIAMO PENSARE CHE LA CULTURA LEONESSANA,
OLTRE AD ESSERE AUTENTICA, PUO'
DARE ANCHE UN FUTURO...?
Sicuramente... poi parte della Cultura Leonessana è ancora sepolta nella
memoria del mondo rurale Leonessano, e li stiamo facendo un lavoro
di recupero metodico con il materiale Etnografico.
Altra parte della Cultura di Leonessa e sepolta sotto terra, perché da
tempi antichissimi Leonessa era abitata.
Ora con gli scavi archeologici appena iniziati... ma un primo scavo
Archeologico Scientifico, ha restituito una tomba di Età Romana del
secondo secolo a.C. circa, ma che preservava in maniera eccellente una sepoltura
che con i rituali Romani non aveva niente a che fare, è un rituale Umbro che
contemplava l'offerta di un Bue usato nel banchetto funerario,
la deposizione di queste ossa del Bue che erano nella tomba e quindi
ci porta a conoscere un mondo dominato dai Romani... ma lasciate libere le
popolazioni nelle loro espressioni Religiose.
Poi ci sono oggetti estremamente più antichi... trovate punte di frecce
Microlitiche datate circa 6000/4000 anni a.C. periodo Neolitico prima dei metalli,
sono state trovate qui a Leonessa.
Leonessa era un posto pieno di laghi... quindi c'era una selvaggina importante,
le punte di frecce ritrovate sono quindi degli antichi residenti
di questi luoghi... la storia di questo paese ora Leonessa, ci riporta
molto indietro nei secoli...
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Facile la prossima DOMANDA:
QUINDI L'EUROPA E' ARRIVATA A LEONESSA...
E LEONESSA STELLA EUROPA...?
La vocazione di Leonessa era già Europea, e ripeto qui sono "scorrazzati" tutti,
dal tempo dei Longobardi eravamo parte di un Gastaldato... quindi di una unità amministrativa,
ed anche fiscale, retto da un Gastaldo rappresentante del Duca di Spoleto
sotto i Longobardi.
Eravamo... il Gastaldato di Narnate, anche le ultime scoperte molto
importanti... siamo riusciti a decifrare il testo di una laminetta in piombo,
del secondo secolo a.C. dove c'è l'antico nome del territorio... che è Narnate, questo
territorio si chiama cosi fino a Federico II°, poi diventa Gonessa,
ma prima ripetiamo si chiamava Narnate, ai tempi e documenti del Longobardi
c'è Narnate.
Questo nome si forma dalla radice Nar, che è il fiume che oggi si
chiama Nera, anche questo fiume che passa per Leonessa si chiama Nar.
Narnate quindi significa il territorio della gente del Nera, e questa è già
una scoperta molto importante.
Si è anche scoperto il nome del proprietario di questa lamina di piombo, messa su un sacco di derrate... o anche messa su uno zaino di un legionario, nome umbro romanizzato.
Quindi piccole cose che stiamo portando avanti, lo studio di tutto il materiale
Numismatico, che si trova sparso nei campi, e poi ci sono scavi in corso da
parte dell'Università della Sapienza, abbiamo sulle montagne ritrovi
di età del bronzo, bronzo ferro, siamo quindi abbondantemente
nel 1° millennio a.C. quindi c'è tutto un fiorire...
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Siamo arrivati all'ultima domanda... non erano domande preparate
sono venute spontanee dalle risposte del professore.
DOMANDA:
COSA POSSIAMO DIRE... DI TUTTE QUESTE INFORMAZIONI,
COSA CI POSSIAMO FARE...
Queste cose si fanno... si viene a Leonessa dove l'aria è buona, e penso che le
persone cercano luoghi da scoprire e da studiare, faccio quindi
un invito per conoscere Leonessa, per la bellezza dei luoghi, per l'Arte Sacra, cibi genuini
e la pace di montagna.
E perché no... la visita di questo museo, una persona che entra per visitarlo,
alla fine ha qualche idea in più, nel suo carnet di conoscenza.
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Grazie professore... la ringrazio per la sua gentilezza
nel volermi avuto dare questa intervista, in fondo...
sa solo che verrà pubblicata nel Blog di Leonessa
Grazie.
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