Il Blog di Leonessa.
Leo...nessa, il Nesso di Leo, c'è sempre un nesso che accende la coscienza, cercarlo.
martedì 27 agosto 2024
- Nell'Arte non c'è Fascismo - Nel Fascismo non c'è Arte -
giovedì 18 gennaio 2024
UN VIANDANTE A LEONESSA
Un viandante si ferma a Leonessa, un Veneziano, rapito dal luogo senza inquinamento, si ferma a pranzo da un trattore... dopo aver domandato ad un signore, dove vai ti troverai sempre bene gli dice.
Finito il pranzo, il padre dice alla famiglia fermiamoci, hai letto sul blog del posto la notizia...
Viandante... che fai dei tuoi viaggi una ricerca, per ritrovar te stesso...vieni a Leonessa...poco dopo Rieti sali la montagna è un luogo di ristoro di amore e pace...che non trovi spesso.
Difatti il pranzo è stato eccezionale, e neanche tanto speso, rispetto ad altri posti, ma un sentimento nuevo si fa largo nella famiglia, si fermiamoci qualche giorno, ma ora chiediamo dove si trova un Albergo.
Dice al trattore scusi dove possiamo trovare un Albergo, risponde sconsolato il trattore... qui a Leonessa ci sono alberghi ma non sono aperti, e allora dove dormiamo se vogliamo restare, a questo c'è rimedio ci sono affittuari di stanze e appartamenti, difatti poco dopo hanno la chiave di una casa presa in fitto.
La mattina scendono si informano e vanno a colazione , nella pasticceria che sta al Corso del paese, li il padre fa un incontro ,un amico conosciuto durante il militare, ciao Roberto come stai... e tu Marcello bene grazie, si salutano con affetto e quando Roberto sa che si fermano a Leonessa invita tutta la famiglia a casa sua a pranzo e a cena, e dice quanto tempo è passato.
Durante la mattinata fraternizzano, nel giardino di Roberto, Marcello si informa sulla mancanza di alberghi aperti nel centro paese... ci sono problemi, no è che la situazione ci da questi frutti al momento.
Vedi Marcello ci sono cose che non si riescono a spiegare, per esempio come gas abbiamo il GPL che è più caro del Metano, ora il Metano da queste parti è come se si è fermato ad " Eboli " è qui vicino ma non fanno lavori per immetterlo nella rete del paese, la gente ci studia tanto del come mai, ma non trova risposta.
Un altro esempio, quando vengono amici o parenti, la prima cosa da offrire è bere qualche cosa insieme... io sono sempre pronto dall'offrire una brocca d'acqua, o un Prosecco, tanto la spesa è più o meno la stessa.
E con la mondezza come siete messi, un po meglio, da anni si sente dire che faranno la differenziata, la faranno la faranno, " prima o poi".
Vedi Marcello tutto quello che la natura crea, ha la sua fattibilità potabile per l'umano, la natura è amica dell'uomo, in natura non ci sono nemici, quello che diventa un intralcio per l'uomo è spesso un "andante mosso di pensiero" che si arroga per proprio tornaconto un bene comune come proprio.
Si Roberto, nel Blog del luogo leggo ancora, Nel luogo deputato a Leonessa
tre cose hanno nobiltà di vita, l'acqua senza altro dentro
l'aria con la sua purezza e i silenzi delle sue vallate
ammantate di magia e sentimento.
Nella processione della vita molto spesso succede Roberto, che alcuni uomini trovano quella pace che la natura insegna, ed è dal loro comportamento e stile di vita che possiamo imparare a vivere nella gioia, e la felicità non è certo esclusa.
Bene dice Roberto, andiamo a pranzo Marcello vedi la nostra amicizia come coagula serenità nonostante alcune dinamiche di vista del posto... una voce poi dice, il pranzo è pronto.
Lanciascudo Scrittore
giovedì 5 settembre 2019
"Leonessa Stella d'Europa" - Intervista all'Antropologo Prof.Mario Polia.
Rappresentazione di Prometeo amico dell'uomo, simbolo mitico ripreso più volte dagli antropologi. * Ho ascoltato una conferenza del Prof. Polia circa un anno fa, rincontrato questo anno nel Museo Demo Antropologico qui a Leonessa ho approfittato per un colloquio intervista che ora leggerete di seguito. * Facciamo subito una prima DOMANDA per avere un'idea di cosa bolle in pentola... Prof. L'UOMO E' FIGURA CENTRALE DELLA RICERCA ANTROPOLOGICA? Risposta: Si... l'uomo è sicuramente la ricerca centrale, della ricerca Antropologica. L'Antropologia è il nome di questa disciplina che non è una scienza, ma una disciplina umanistica per tutto quello che si riferisce all'uomo sotto l'aspetto culturale. Poi c'è l'Antropologia fisica, che studia il fisico per esempio... noi ci occupiamo di cultura. Poi ci sono varie branche, per esempio l'Antropologia Religiosa che si occupa di quella branca della cultura che è la Religione e cosi via... Ma l'Antropologia si dedica proprio allo studio dell'uomo in tutte le sue forme, in quanto creatore di cultura. * Ecco... siamo entrati subito nel "rosso dell'uovo"come si dice quando si entra in un concetto, e questo ci mette di buon umore nel fare la prossima DOMANDA: COME SI CONNETTE O SI PUÒ CONNETTERE L'ANTROPOLOGIA PER L'AIUTO PER UN AMPLIAMENTO DELLA COSCIENZA DELL'UOMO. Cosi ci risponde il Professore, l'Antropologia studia il comportamento dell'essere umano, sono le nostre radici, e spesso lo studio per un confronto sincero con culture diverse dalle nostre, che consideriamo magari primitive o avversarie...che però hanno dei punti in comune con noi, ma che si distinguono nel fare le cose in un modo diverso. Omero diceva che chi ha molto viaggiato è quello che conosce di più, ma siccome ora non tutti possono viaggiare... l'Antropologo quindi deve avere e conoscere sempre il "polso" delle varie culture. L'Antropologia dovrebbe aiutare, dovrebbe... aiutare sempre l'essere umano, a non cadere in quei difetti in cui normalmente cade, nel corso della sua storia. Perché la lettura storica è un tipo di disciplina, ovvero la Interpretazione Antropologica della Storia scava nelle radici profonde culturali, nel perché succedono certi eventi... per esempio bellici, ecco. * Si comprende tutta la sostanza e la bellezza, del lavoro di un Antropologo in questa risposta, ed anche la responsabilità nel mettere in evidenza fatti e cose che rispondono al dono di una scoperta, che sarà utile per l'uomo che ne viene a conoscenza, perché sappiamo che il caso non esiste. E questo ci mette in pista... per la prossima DOMANDA. LA RICERCA DI OGNI PASSAGGIO DELL'UOMO, DIVENTA UNA RICERCA ANTROPOLOGICA PER COMPRENDERE GLI ASPETTI METAFISICI DI QUELLO CHE L'UOMO PENSA SIA LA VITA. Si dice il Professore... l'uomo per natura sua diciamo... adesso... non tanto per usare un'immagine Agostiniana o Aristotelica, agisce e comprende vari piani dell'essere, quindi l'uomo ha diverse esigenze. Ha esigenze materiali alle quali sopperisce tramite le tecnologie, l'addomesticamento della natura, scoperte... ecc. Ma una volta sopperito alle esigenze materiali, non finisce li... l'uomo ha anche esigenze culturali, e per queste esigenze c'è la Religione, l'Etica, che permette di vivere consociati, altrimenti non c'è una società possibile, l'Arte la Filosofia, ecc. E questo fa si che l'uomo sia un essere poliedrico e quindi l'Antropologo studia in tutto quello che si riferisce alla trasformazione, sia dal punto di vista materiale e del mondo intorno a lui. Per esempio, un Indio dell'Amazzonia scava una canoa, fa una parte che è tecnologica che va documentata, ma mentre scava la canoa usando il fuoco per scavare il legno... canta determinate formule, dice determinate preghiere... quindi l'antropologo è necessario che intervenga per capire in questi due campi. * Bella "l'immagine" dell'Indio che lavora, culture che sono ancora intimamente legate a leggi che la natura offre, e su questo basano la loro felicità. Ma è in arrivo la prossima DOMANDA: l'Immanenza e la Rappresentazione dell'uomo è materia di studio Antropologico, non crede che le due cose sono necessariamente legate, che esistono dei nessi importanti tipo alfabeti per una conoscenza più intima del Visibile e dell'Invisibile...? Certamente... ci risponde il Professore, la storia dell'Alfabeto è una storia affascinante, l'alfabeto inizia come videogramma solamente in un secondo momento esprime dei suoni. L'Alfabeto è una delle grandi scoperte dell'umanità... ma attenzione a non considerare come analfabeti o incivili o primitivi, come si usava dire, quelle civiltà che non usavano la scrittura. I Celti per esempio avevano un loro alfabeto che si chiamava onu lo usavano pochissimo, per i trattati usavano il Latino o la lingua Greca, e tutte le istruzioni Religiose le trasmettevano oralmente, non c'è un testo scritto. * Spesso molte civiltà hanno avuto la loro Alba altre la avranno... per conciliare sempre nuovi modi di vivere, che si presentano all'orizzonte della evoluzione... e questo ci porta alla prossima DOMANDA: COME SI PUÒ AVERE O DARE UN'IDEA PIÙ PRECISA PER GLI ABITANTI DI LEONESSA, IL MUSEO LO HA CREATO QUI A LEONESSA... IN QUESTA SITUAZIONE DI QUESTA PIANURA DI MILLE METRI... QUINDI CHE COSA C'È ANCORA DA SCOPRIRE... Praticamente tutto, tutto... ci risponde prontamente il professore, dal punto di vista antropologico i primi lavori su questa pianura li ha iniziati la Scuola del Museo, noi della Scuola del Museo abbiamo iniziato il recupero di tradizioni popolari, non semplicemente il ritrovo di qualche aneddoto di qualche barzelletta o leggenda...di qualche stornello, questo non basta, il materiale va reperito, va trascritto, va schedato, va analizzato va confrontato, va studiato dal punto di vista dialettologico e linguistico ecc.ecc. e questo è un lavoro scientifico che possono fare persone qualificate. Noi abbiamo iniziato questo lavoro, producendo anche alcuni libri importanti su Leonessa. A cosa serve il lavoro nostro di Antropologi, a cosa serve scrivere un libro, perché tante persone che ci raccontano le cose non usano la scrittura per raccontare, usano la scrittura per la lista della spesa... sanno scrivere male, (adesso tutti sanno leggere e scrivere), ma nessuno di questi sarebbe capace di mettere per iscritto un qualche cosa. Quindi... l'antropologo cosa fa, trasforma una cultura Agrafa che si trasmette oralmente e la trasforma in scritto. In questo abbiamo una parte positiva, perché consegna al supporto cartaceo la cultura... che dura più a lungo di una memoria della persona. Ma c'è anche un lato negativo... ce lo insegna Platone... perché la scrittura non può recuperare il tono della voce, le sfumature le gestualità... diciamo quindi che la scrittura "cristallizza". Però è un lavoro necessario da fare, lo affianchiamo anche con l'Antropologia Visuale, certamente anche con i supporti magnetici, informatici. Ovviamente questo è un passaggio delicatissimo tra la Civiltà Agrafa... che non usava la scrittura, e anche se la conosceva non la usava, era tutto orale. Occorre quindi scavare nella memoria, cercare ritrovare e scrivere. * La "tradizione orale da bocca ad orecchio" ancora è presente, ancora viva, tuttavia con il tempo smetterà di esistere, ma certamente l'uomo avrà altri sistemi per avere sempre presente le proprie radici... che ci riporta alla prossima DOMANDA: UN ASPETTO UN PO' PERSONALE... Prof. QUESTO MUSEO CHE LEI HA CREATO LO SENTE PIÙ SUO PERCHÉ MOLTE COSE LE COSTRUISCE CON LE SUE MANI... OPPURE PENSA CHE POTEVA ESSERE DIVERSO. Allora... poi dice, il Museo è andato oltre le mie aspettative, innanzi tutto per la volontà della passata amministrazione comunale per recuperare questo bellissimo contenitore... per farlo diventare un Polo Culturale, e questo rimane nella storia di Leonessa come istituzione. Direttore del Museo... significa essere il custode del patrimonio che viene presentato nel Museo, il patrimonio nella moderna Antropologia si divide in grandi campi, Patrimonio Materiale e Patrimonio Immateriale. Il patrimonio materiale sono gli oggetti che vengono presentati nelle sale... tutto il corredo museografico, ma questo corredo museografico è privo di anima, e quindi va rivitalizzato con opportune didascalie, pubblicazioni, spiegazioni. Per esempio quando prima si usava l'aratro, si dicevano certe preghiere, o prima di coricarsi si dicevano alcune preghiere, che venivano trasmesse oralmente. Usare l'aratro quindi privo di questa anima non dava l'effetto voluto dal contadino, quando invece veniva animato come detto... il gioco era quello giusto. E' importante questo museo che sento mio soprattutto perché la parte più bella è "occultata" non si vede... ovvero sta scritta nei cartellini che indicano i vari attrezzi... oggetti donati spontaneamente da gente di Leonessa o da loro discendenti, che riguardano la Cultura di Leonessa. * Per l'antropologo gli oggetti "parlano" ed hanno quell'anima con cui sono stati animati, oppure la si è persa. In effetti anche per l'uomo, ci hanno insegnato, che è animato da una energia che i più chiamano anima, e che si perderà nel momento del trapasso per lasciare il corpo. ( oltre al Museo nel Chiostro di San Francesco, ci sono locali per molte manifestazioni della famosa Estate Leonessana, che tutti gli anni riscuote apprezzamenti sempre positivi, attualmente c'è una bella mostra di pittura da non perdere) Andiamo alla prossima DOMANDA: POSSIAMO CHIEDERE SE CE' QUALCUNO HA COSE ANTICHE O IDONEE PER IL MUSEO, CHE VOGLIA DONARLE...? Le cose che vengono donate diventano inalienabili, e vengono esposte prima di tutto con il nome del donatore o della famiglia, come meglio gradiscono, poi vengono restaurate esposte e inventariate, in un inventario che fa parte del corredo Museografico della Regione, praticamente nessuna cosa può essere venduta spostata o prestata... rimane tutto qui. La parte del restauro è molto importante, perché il legno, le stoffe, il corno...ecc sono deperibili, se non vengono restaurate ad arte vanno perse. Quindi questo Museo è proprio della gente di Leonessa... dei "vecchi" di Leonessa e dei loro discendenti. * DOMANDA: CON LA SUA CULTURA professore, CON IL SUO MODO DI VIVERE E DI CREDERE... PER LEI COSA C'È DIETRO L'ANGOLO... La soddisfazione del dovere compiuto, non c'è altro, fare un lavoro del genere non è che uno fa carriera dirigendo il Museo di Leonessa, si fa un lavoro con competenza è vero per aiutare questa disciplina, ma certo in primis si aiuta a conoscere il patrimonio culturale di Leonessa, questo popolo della montagna è una tesserina del grande mosaico dell'Italia Centrale, nel più grande mosaico della storia grandiosa dell'Italia, e nel più grande mosaico della storia di Europa. Leonessa ha una vocazione Europea, ovviamente molto prima che venisse inventata la Comunità Europea. Qui ci sono state immigrazioni Indo Europee, i Romani, gli Umbri, le orde di Goti e Ostrogoti e Visigoti... dopo la presa di Roma vennero i Longobardi, i Franchi, gli Svevi che sono Germanici, gli Angioini, gli Aragonesi... fino all'ultimo Borbone... Quindi noi siamo stati innervati naturalmente con l'Europa, questo è accaduto anche per la felice posizione di Leonessa, che sta in un altopiano crocevia, con una rete stradale che collega Leonessa con la parte centrale dell'Italia, e con posti importanti. * La prossima domanda viene spontanea... QUINDI POSSIAMO PENSARE CHE LA CULTURA LEONESSANA, OLTRE AD ESSERE AUTENTICA, PUO' DARE ANCHE UN FUTURO...? Sicuramente... poi parte della Cultura Leonessana è ancora sepolta nella memoria del mondo rurale Leonessano, e li stiamo facendo un lavoro di recupero metodico con il materiale Etnografico. Altra parte della Cultura di Leonessa e sepolta sotto terra, perché da tempi antichissimi Leonessa era abitata. Ora con gli scavi archeologici appena iniziati... ma un primo scavo Archeologico Scientifico, ha restituito una tomba di Età Romana del secondo secolo a.C. circa, ma che preservava in maniera eccellente una sepoltura che con i rituali Romani non aveva niente a che fare, è un rituale Umbro che contemplava l'offerta di un Bue usato nel banchetto funerario, la deposizione di queste ossa del Bue che erano nella tomba e quindi ci porta a conoscere un mondo dominato dai Romani... ma lasciate libere le popolazioni nelle loro espressioni Religiose. Poi ci sono oggetti estremamente più antichi... trovate punte di frecce Microlitiche datate circa 6000/4000 anni a.C. periodo Neolitico prima dei metalli, sono state trovate qui a Leonessa. Leonessa era un posto pieno di laghi... quindi c'era una selvaggina importante, le punte di frecce ritrovate sono quindi degli antichi residenti di questi luoghi... la storia di questo paese ora Leonessa, ci riporta molto indietro nei secoli... * Facile la prossima DOMANDA: QUINDI L'EUROPA E' ARRIVATA A LEONESSA... E LEONESSA STELLA EUROPA...? La vocazione di Leonessa era già Europea, e ripeto qui sono "scorrazzati" tutti, dal tempo dei Longobardi eravamo parte di un Gastaldato... quindi di una unità amministrativa, ed anche fiscale, retto da un Gastaldo rappresentante del Duca di Spoleto sotto i Longobardi. Eravamo... il Gastaldato di Narnate, anche le ultime scoperte molto importanti... siamo riusciti a decifrare il testo di una laminetta in piombo, del secondo secolo a.C. dove c'è l'antico nome del territorio... che è Narnate, questo territorio si chiama cosi fino a Federico II°, poi diventa Gonessa, ma prima ripetiamo si chiamava Narnate, ai tempi e documenti del Longobardi c'è Narnate. Questo nome si forma dalla radice Nar, che è il fiume che oggi si chiama Nera, anche questo fiume che passa per Leonessa si chiama Nar. Narnate quindi significa il territorio della gente del Nera, e questa è già una scoperta molto importante. Si è anche scoperto il nome del proprietario di questa lamina di piombo, messa su un sacco di derrate... o anche messa su uno zaino di un legionario, nome umbro romanizzato. Quindi piccole cose che stiamo portando avanti, lo studio di tutto il materiale Numismatico, che si trova sparso nei campi, e poi ci sono scavi in corso da parte dell'Università della Sapienza, abbiamo sulle montagne ritrovi di età del bronzo, bronzo ferro, siamo quindi abbondantemente nel 1° millennio a.C. quindi c'è tutto un fiorire... * Siamo arrivati all'ultima domanda... non erano domande preparate sono venute spontanee dalle risposte del professore. DOMANDA: COSA POSSIAMO DIRE... DI TUTTE QUESTE INFORMAZIONI, COSA CI POSSIAMO FARE... Queste cose si fanno... si viene a Leonessa dove l'aria è buona, e penso che le persone cercano luoghi da scoprire e da studiare, faccio quindi un invito per conoscere Leonessa, per la bellezza dei luoghi, per l'Arte Sacra, cibi genuini e la pace di montagna. E perché no... la visita di questo museo, una persona che entra per visitarlo, alla fine ha qualche idea in più, nel suo carnet di conoscenza. * Grazie professore... la ringrazio per la sua gentilezza nel volermi avuto dare questa intervista, in fondo... sa solo che verrà pubblicata nel Blog di Leonessa Giorgio Lanciascudo Scrittore |
lunedì 29 aprile 2019
Un Leonessano nel mondo... Bixio Cherubini.
Mamma, di Bixio Cherubini, cantata da Beniamino Gigli.
*
Canzoni poesie di un Leonessano doc... le Sue canzoni hanno fatto il giro del pianeta più volte e sempre con successo.
Figlio di patria Leonessana...
Bixio Cherubini ha tenuto alta la passione per i buoni sentimenti, che mai passano di moda, insieme al suo amore per Leonessa e per l'Italia, una "persona normale in questo"... ma di grande talento, come le sue canzoni dimostrano,
Personaggio: È entrato nella storia della musica leggera italiana e mondiale come autore di evergreen come Mamma, Tango delle Capinere e Vola Colomba, Violino Tzigano, un aspetto del genio italico targato Leonessa, una bandiera sempre al vento come ormai le sue canzoni.
Ecco… anche di questo si nutre Leonessa, perché tutto nel tempo cambia, ma nulla cambia nei cuori amanti del bello, e di quella vita semplice, avanguardia e base di sani sentimenti.
Autore di quella poetica di "avanguardia oltre le righe… senza retro pensieri, parole sempre pesate per leggerezza e per amore, mai dimentico di non abusare versi contro altri uomini.
Leonessa la "Città Felice"... si potrebbe dire dopo tanti secoli, acqua, aria, terra, fuoco… elementi della metamorfosi per plasmare l'uomo li troviamo ancora con caratteristiche genuine… di tutto ha Leonessa… e a ben ragione si può sperare… che la felicità per i Leonessani… non è esclusa, come L'Araba Fenice.
l'acqua
senza altro dentro
l'aria
con la sua purezza,
e i silenzi
delle sue vallate,
ammantate di magia
e sentimento.
sabato 10 febbraio 2018
Un Blog per Leonessa, per far apprezzare al mondo questa cittadina, che custodisce con fierezza un modo di vivere vicino alla natura, forte del tessuto sociale laborioso, che sa far rivivere con le sue rievocazioni storiche un passato...che è anche cultura per il presente.
- Nell'Arte non c'è Fascismo - Nel Fascismo non c'è Arte -
Nel suo libro presentato qui a Leonessa qualche giorno fa, Vittorio Sgarbi segue il filo dell'Arte in una storia che inizia prima del...
-
Nel suo libro presentato qui a Leonessa qualche giorno fa, Vittorio Sgarbi segue il filo dell'Arte in una storia che inizia prima del...
-
Un Blog per Leonessa , per far apprezzare al mondo questa cittadina, che custodisce con fierezza un modo di vivere vicino alla nat...
-
Mamma, di Bixio Cherubini, cantata da Beniamino Gigli. * Canzoni poesie di un Leonessano doc... le Sue canzoni hanno fatto il giro del...